mercoledì 28 novembre 2007

ARMIN: Architecture Reconstruction and Mining 2

Le mie avventure con armin procedono meglio di quanto potesse sembrare al momento del
primo post a riguardo
. Per cui l'obiettivo è dare l'esame entro due settimane.

Comunque la cosa che trovo al momento più interessante è il fatto che questo strumento si appoggi a due file (semplici file di testo, per fortuna) distinti per compiere il suo lavoro.
Il primo file è uno schema, una definizione di relazioni per cui, potenzialmente, ne possiamo aggiungere ad oltranza per spiegare meglio i rapporti tra i vari componenti di un'architettura software.
Il secondo è un file generato attraverso un parser: il rigi. E' interessante notare la semplicità del report del rigiparse che consiste in un file di testo con 3 colonne: ; per cui se la funzione fkt3 accede alla variabile var3 nel file .rsf (Rigi Standard Format) trovo:

accesses fkt3 var3

Riga che verrà correttamente interpretata da ARMIN grazie alla presenza nel file .txt di schema della riga:

accesses, function, variable

che definisce la relazione accesses.
A questo punto credo che il grosso lavoro "concettuale" sia fatto dal parser, che deve tracciare la presenza e l'utilizzo delle funzioni e delle variabili, mentre ARMIN si occupa di raccogliere queste informazioni, collegarle e renderle visualizzabili.

Resta il dubbio sull'utilizzo del package borland.. appena ho tempo indagherò bene sulle funzioni di quelle classi

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