lunedì 5 marzo 2007

Via i costi di ricarica, conseguenze e riflessioni

Finalmente sono stati aboliti i costi di ricarica per i telefonini, come previsto dal decreto Bersani.

Era una tassa scorretta e praticamente illegale, eppure ora dovremo subirci l'aumento delle tariffe per coprire le mancate entrate dei gestori della telefonia. Eh vabbè, certo che se evitassero di pagare Paris Hilton o De Sica non sarebbero "costretti" ad aumentare i costi dello scatto alla risposta e la tariffazione al minuto! La pubblicità è l'anima del commercio, siamo d'accordo, però è anche molto costosa, potrebbero evitare di romperci i coglioni ogni 2 minuti e tagliare le tariffe.



Ci sono marchi che non hanno bisogno di pubblicità, come la Ferrari.. eppure hanno una fama ben superiore ad altre ditte che ci tempestano di spot. Tagliando i costi della pubblicità, di quanto potrebbero abbassare le tariffe? Credo sia una stima difficile, impossibile per un non-addetto ai lavori come me, per cui non mi sbilancerò, ma penso che se riuscissero solo ad abbassare le tariffe a 3/4 delle cifre attuali, il punto di forza sarebbe la convenienza, e la miglior pubblicità il passaparola.



Ma questa ipotesi rappresenta sicuramente un rischio troppo elevato, per cui non verrà mai presa in considerazione.



Un altro punto dove facilmente potrebbero risparmiare è la catena di ditte da cui comprano tecnici e manodopera in generale. Tranquillamente ditte come la Vodafone arrivano a pagare 150 euro all'ora per un informatico, a cui arrivano, quando gli va bene, 12 euro. Gli altri 138 si perdono tra ditte intermediarie, il cui solo compito è garantire rifornimento continuo alla grossa ditta di carne fresca. E questo lo posso pure capire, ma se le ditte intermediarie cominciano ad essere più di due c'è qualcosa che non funziona e che andrebbe rivisto per tagliare l'overhead di costi che porta poi a chiedere a noi utenti di pagare di più perchè, poverini, sono stati costretti a levare un sovrapprezzo ingiusto.

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