primo post a riguardo. Per cui l'obiettivo è dare l'esame entro due settimane.
Comunque la cosa che trovo al momento più interessante è il fatto che questo strumento si appoggi a due file (semplici file di testo, per fortuna) distinti per compiere il suo lavoro.
Il primo file è uno schema, una definizione di relazioni per cui, potenzialmente, ne possiamo aggiungere ad oltranza per spiegare meglio i rapporti tra i vari componenti di un'architettura software.
Il secondo è un file generato attraverso un parser: il rigi. E' interessante notare la semplicità del report del rigiparse che consiste in un file di testo con 3 colonne:
accesses fkt3 var3
Riga che verrà correttamente interpretata da ARMIN grazie alla presenza nel file .txt di schema della riga:
accesses, function, variable
che definisce la relazione accesses.
A questo punto credo che il grosso lavoro "concettuale" sia fatto dal parser, che deve tracciare la presenza e l'utilizzo delle funzioni e delle variabili, mentre ARMIN si occupa di raccogliere queste informazioni, collegarle e renderle visualizzabili.
Resta il dubbio sull'utilizzo del package borland.. appena ho tempo indagherò bene sulle funzioni di quelle classi